venerdì 8 aprile 2011

De Mattei è fuori luogo e minaccia la coesione sociale, si dimetta!


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Ferma restando la mia convinzione che De Mattei possa pensare quello che vuole, e mi batterò affinchè sempre possa pensarlo, come diceva Voltaire, credo che il nostro vicepresidente del CSM abbia varcato ogni limite e che la divulgazione delle sue idee razziste e oscurantiste sia una minaccia per la coesione sociale. Dico nostro, perchè nei fatti lo è, perchè il CNR è un ente pubblico, che rappresenta la ricerca italiana nel mondo e che viene sostenuto con i soldi dei contribuenti. Da giovane studioso, stanco di essere deriso dai propri coetani all'estero, stavolta voglio anche entrare nel merito delle ultime dichiarazioni a Radio Maria che grazie a YouTube sono agli onori della cronaca su Repubblica, cercando di capire fino a che punto si possa spingere la gravità delle affermazioni di un personaggio con un ruolo tanto importante quanto purtroppo sottovalutato nel nostro Paese.

Ebbene, dopo la spiegazione del terremoto giapponese, degna della migliore retorica dei gesuiti del '700 di fronte al terremoto di Lisbona, ci troviamo di fronte ad una interpretazione ancora più disarmante dei fenomeni migratori e della crisi sociale. De Mattei riprende Salviano di Marsiglia, uno storico del V secolo che interpretava la caduta dell'impero romano come una punizione divina contro la corruzione e il malcostume che dominavano a Roma. L'aspetto fondamentale, secondo De Mattei, è il fatto che la divina provvidenza avrebbe usato i barbari per punire l'omosessualità dilagante, come se questo fenomeno fosse il non plus ultra della corruzione. In realtà gli aspetti denunciati dallo storico erano molteplici; la corruzione politico-sociale, oggi come ieri, è fatta di soldi, truffe e malaffare ai danni dei più deboli. Si trattava di una visione complessiva di un evento epocale in un periodo di enorme regressione storico-culturale, in cui si cercava di dare una spiegazione alla disgregazione di un impero millenario che aveva aperto scenari realmente apocalittici, fuori dalla portata della memoria del tempo. Come concorda l'intera comunità scientifica, compresa l'accademia dei Lincei, Roma potrà essere capitolata per mille motivi tranne che per la presenza degli omosessuali. E' una vera assurdità scientifica, che non meriterebbe alcuna attenzione, se non per il ruolo di chi l'ha pronunciata. Invece, per De Mattei, si tratta di una lezione profondamente attuale, qualcosa su cui riflettere e meditare. Insomma, le attuali ondate migratorie dal nord Africa, anche se De Mattei parlava nel mese di Gennaio, sarebbero una punizione divina per l'omosessualità dilagante nella nostra società? Per De Mattei praticamente è così.
Razzismo, logica del capro espiatorio e oscurantismo. De Mattei può pensarla come vuole, ripeto, ma se divulga queste convinzioni e questi argomenti alla radio e sui media, ritengo sia una questione sociale
Radio Maria, per motivi non ancora chiariti, è l'unica radio alla quale è possibile sintonizzarsi in ogni angolo del Paese anche per 3 o 4 volte girando per intero la manopola delle frequenze.

Mettiamoci nei panni di tutte quelle persone che per ragioni geografiche e territoriali vivono nel contesto dei piccoli centri urbani, passando dalla cultura della parrocchia a quella del TG1 e possibilmente di Radio Maria, considerando che il progetto della banda larga su tutto il territorio nazionale è realtà in tutti i Paesi sviluppati mentre da noi sembra un miraggio. Non è detto che la linea del prete del piccolo centro sposi necessariamente quella della radio vaticana. Anzi esistono molti parroci decisamente all'avanguardia. Complessivamente è però chiaro che si costruisce e si diffonde un messaggio di intolleranza generico che si sta lentamente radicando negli strati più ampi della popolazione, fomentando la peggiore cultura del capro espiatorio, come storicamente è avvenuto nei periodi di crisi che hanno preceduto i grandi regimi. In tutto questo, io credo che la Chiesa Cattolica farebbe bene ad intervenire, ma ho la netta sensazione che non voglia e non possa farlo, in quanto sia fondamentalmente consapevole e tacitamente consenziente a questa strategia. Ci sarebbe infatti da domandarsi come De Mattei sia arrivato a ricoprire quella carica, con quali meriti sia stato consigliere per le questioni internazionali del II Governo Berlusconi, perchè i convegni che organizza abbiano l'alto patronato della Presidenza della Repubblica. Domande troppo complesse. Ma un fatto è chiaro: De Mattei fa riferimento all'ortodossia cattolica e Radio Maria la rappresenta, quindi già il non prenderne le distanze significa essere concordi. Il vicepresidente del CNR faceva inoltre riferimento ad un intervento dello scorso dicembre in cui Benedetto XVI accostava la caduta dell'impero romano alla crisi del mondo contemporaneo. Non bastano i proclami sui migranti durante l'angelus quando non si prende posizione su questi casi specifici. E' un cerchiobottismo che non regge più. Si tratta di un personaggio che insegna all'Università Europea di Roma, un'istituto promosso dai Legionari di Cristo, ed è Presidente della Fondazione Lepanto. Insomma, è cosi difficile per Benedetto XVI affermare che per tutelare il verbo cristiano dal relativismo non c'è bisogno né di prendersela con gli omossesuali, né di arruolare “legionari” di sorta, né evocare una delle più sanguinose battaglie della storia come Lepanto? Credo che un cristiano, prima ancora che cattolico, dovrebbe sentirsi profondamente offeso e preso in giro. Da cittadino, invece, dico solo “basta”; non sono più disposto a sopportare un atteggiamento che promuove intolleranza e oscurantismo, in questo come in molti altri casi, e che costituisce un freno per lo sviluppo umano, culturale e laico del Paese.

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