martedì 2 novembre 2010

LA SFIDA DI OBAMA E LE ANOMALIE DELLA DEMOCRAZIA


Mentre noi nella nostra piccola italietta siamo costretti a giochicchiare tra il bunga bunga e il parlamento in vacanza, oggi 02-11-2010, dall'altra parte del mondo si gioca una partita fondamentale, dove il Presidente forse più innovatore e progressista degli Stati Uniti si trova a fronteggiare nelle elezioni del Midterm l'avanzare del Tea Party, il movimento neoconservatore di estrema destra che sta culturalmente e materialmente fagocitando i repubblicani e che fa appello ai peggiori istinti razziali e nazionalistici a base di fondamentalismo-cristiano.

In Italia abbiamo certamente delle "destre" che stanno più o meno assumendo questo atteggiamento, ma dobbiamo sempre guardarci intorno, perchè ci sono fenomeni inquietanti nel mondo anche in quelle democrazie che sembrano funzionare meglio della nostra. Crisi e paura, sono i due cavalli cavalcati dai repubblicani. Tuttavia il loro partito sta subendo un decadimento morale che per certi versi e con le dovute proporzioni si avvicina al nostro PDL. Obama paga in parte alcune errori del suo partito, la crisi strutturale degli Stati Uniti, i pantani di guerra ereditati da Bush e la difficoltà di adempiere a tutte le proprie promesse in soli due anni. Certo, se confrontiamo i due anni di Obama con quelli di Berlusconi, non c'è partita. La riforma sanitaria inserita in quel contesto e in quella mentalità, vale tre rivoluzioni. L'equivalente in Italia come impatto culturale sarebbe forse l'introduzione dell'ICI e delle altre imposte per la Chiesa.

Quello che dobbiamo comprendere è che, se in Italia abbiamo avuto una delle peggiori derive democratiche della Storia mondiale, i "semi" delle anomalie della democrazia sono molto più profondi di un Berlusconi, ma anche della stessa cricca che lo sostiene e del comitato di interessi di stampo criminal-mafioso alle spalle, che gli ha permesso di impossessarsi dell'informazione. Il virus latente della democrazia è culturale. La società occidentale deve rendersi conto è necessaria una nuova campagna di sensibilizzazione etica, che sia in grado di fare da contro-altare a questo fondamentalismo-cattolico-cristiano che in Europa come in America sta facendo nascere gruppi razziali e reazionari. E' necessario che certe autorità religiose come la stessa Chiesa Cattolica cambino completamente registro. Se vediamo le posizioni del Tea Party sui temi etici, praticamente sono quelle di Ratzinger. Ma una nuova etica pubblica dovrà avere dei veri pilastri laici, dovrà fondarsi sulle costituzioni scritte in occidente sin dal 1789 e su un approfondimento di esse che colga tutto quello che possono insegnarci le tradizioni degli altri continenti, che chieda aiuto, perchè no, anche a quella filosofia non troppo accademica che a volte riesce a parlare anche ai più (solo due esempi, Levinas-Foucault). Dovrà realmente porre in atto tutto il potenziale di democrazia che internet e la rete possono offrire, cercando di cogliere il meglio da quei fermenti di avanguardia come il partito "pirata" europeo, linee di pensiero come il movimento "ZeitGeist" e tanti altri, che hanno sicuramente le loro ragioni.

Su questo punto, e forse sorprenderò qualcuno, credo che l'Italia abbia una marcia in più. Nonostante la devastazione incredibile che sta subendo, sul piano dei contenuti, il nostro sistema di Istruzione è sempre stato superiore a quello americano e a molti tra quelli europei e mondiali. E' sempre stato eccessivamente teorico, è vero, e i problemi degli ultimi anni riguardano certamente l'immobilismo, l'aggiornamento dei programmi, l'organizzazione, i finanziamenti, il mondo del lavoro. Pensiamo tuttavia a quanto era apprezzata, prima della riforma Gelmini. la nostra Scuola elementare e pensiamo a quanti ricercatori, studiosi e tecnici abbiamo portato in tutto il mondo. Forse ancora siamo in tempo, a condizione di una svolta anche dolorosa, per recuperare una tradizione culturale di formazione che per i suoi contenuti straordinari può a mio avviso dire moltissimo in questo dibattito sui fondamenti dell'Etica pubblica. Basta vedere i programmi (ormai però spesso sulla carta) di Storia, Letteratura, Filosofia che esistono nei nostri Licei. E' difficile trovarli in America come nel resto dell'occidente. E' un modello da recuperare e in gran parte da esportare.

Dobbiamo sbrigarci a chiudere questa fase nera della repubblica, perchè sta distruggendo ogni riflessione politica e ci sta impedendo di seguire gli sviluppi della modernità, della scienza, della tecnologia, del dibattito etico mondiale. Ci sta portando indietro in tutti gli aspetti del progresso. Dobbiamo essere mentalmente già liberi da questa gabbia ed assumere la dignità di farci ascoltare da tutto il mondo per quello che siamo, non mafia, pizza, spaghetti e bunga bunga, ma il Paese con più memoria e saggezza del mondo. Altrimenti, il nostro potenziale rischia di non avere i mezzi per esprimersi e di scomparire definitivamente dalla storia della cultura.

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