sabato 25 giugno 2011

New York chiama Italia: diritti e uguaglianza subito

















Ironia della sorte, è un governatore dal nome italiano, Andrew Cuomo, a capo dell'amministrazione che ha appena approvato i matrimoni omosessuali nello stato di New York, mentre l'Italia arranca ancora sulla legge contro l'omofobia, la più elementare forma di tutela che esista, slittata a metà luglio e con tutte le probabilità di essere stroncata dalle pregiudiziali di incostituzionalità. E' questo il paradosso di un Paese al contrario e si tratta solamente della punta dell'Iceberg di un sistema dove tutto è interconnesso e nulla avviene per caso. Dall'indifferenza per i diritti LGBTI, alla retorica oscurantista, dagli slogan omofobi al protrarsi di una razza politica fondata sul potere di lobby che maturano il proprio consenso sull'ignoranza e sulla pura demagogia. Dalla negazione dei diritti civili alla negazione di un Paese civile, ovvero di un Paese governato da una maggioranza realmente capace di fare gli interessi di tutti e non di pochi. E' tutto strettamente legato. Così come la questione dei diritti civili, per noi, è legata ad una questione più ampia, di carattere culturale, che riguarda la reale diffusione dei valori del rispetto e della valorizzazione delle persona, strumenti imprescindibili anche per il rilancio di una nuova stagione di formazione ed etica pubblica. Quel vento di cambiamento giunto con le amministrativa sta però iniziando a farsi sentire. Per la prima volta, infatti, il pride di Milano ha avuto, con Pisapia, il patrocinio del Comune. L'Italia dei Valori e i Giovani IDV hanno testimoniato sino in fondo la sua adesione alla causa LGBTI, partecipando con un proprio carro alla big parade di Europride Roma 2011 lo scorso 11 giugno. Per noi si è trattato, infatti, di qualcosa che va al di là della rivendicazione dei diritti e si inserisce in un battaglia di laicità, libertà, l'uguaglianza, cultura ed espressione artistica.

Rosario Coco

Resp. Nazionale Scuola e Università Giovani IDV

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