lunedì 26 agosto 2013

GUERRA IN SIRIA? UNO SCONTRO TRA IMPERIALISMI. DA EVITARE


















Sono stato sempre contrario all'imperialismo americano, sono contrario all'intervento in Siria e spero nella diplomazia. Detto questo, la questione va messa tuttavia sul binario giusto: mi spiegate come si fa a leggere la crisi siriana e l'eventuale intervento americano usando espressioni come  "demonizzazione preventiva del nemico da parte dell'imperialismo americano"? gli stessi generali di Obama sono contrari ad intervenire e stavolta i profughi sono veri, e vere sono le persone avvelenate col nervino. 

Inoltre, dall'altra parte cosa c'è? la resistenza di un popolo libero (?) o semplicemente un altro imperialismo, quello russo, giusto un pò più autoritario e repressivo?

Certe letture da guerra fredda con il bene da una parte e il male dall'altra mi sembrano decisamente campate in aria. Qualunque cosa accada dobbiamo assolutamente rimanerne fuori, per non restare impantanati in una guerra di egemonie che non ci appartiene.

1 commento:

  1. ...e non si sa nemmeno se ad usare il sarin sia stato l'esercito di Assad o i ribelli, come già denunciato a maggio da Carla Del Ponte http://www.repubblica.it/ultimora/esteri/siria-carla-del-ponte-i-ribelli-hanno-usato-gas-sarin/news-dettaglio/4340112
    In Libia sono sparite ingenti quantità di questo gas nella guerra civile che ha portato alla destituzione e alla morte di Gheddafi, e sono molti gli esponenti delle milizie irregolari islamiste che hanno combattuto in Libia, che ora sono presenti in Siria. Gli Stati uniti forzano la mano di nuovo come già in Iraq, con il pretesto delle armi chimiche (ve le ricordate?) mai trovate. Una follia che sulla scorta di dodici anni di Afghanistan e 10 di Iraq dovrebbe far riflettere sulla reale sostenibilità economica e politica di una guerra che, a parte ad Israele, non interessa nessuno (la Siria non ha risorse significative). Mi auguro che Obama voglia essere ricordato per essere diverso da Bush non solo per il colore della pelle.
    Matteo Castellarin

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