domenica 23 dicembre 2012

DIRITTO ALLO STUDIO, ALLARMANTE EREDITA' DAL GOVERNO MONTI

La scorsa settimana è saltato all'ultimo minuto il question time IDV sul diritto allo studio, per via dell'approvazione della legge di stabilità. Pochi giorni dopo, l'annuncio di Napolitano e il fischio finale su questo governo Monti. Nulla di fatto, quindi, ma non è certo la mancanza della risposta a questa interrogazione nello specifico a preoccupare, quanto un anno di politiche recessive e dannose per la cultura, segnate da un assunto ideologico che prescinde anche dallo stato d'emergenza, cioè che l'Università,  la Scuola e la Ricerca devono muoversi in quel recinto economico finanziario tracciato da Tremonti e rivolgersi semmai a finanziamenti esterni.

Che il sistema della formazione in Italia debba scardinare le proprie caste è un dato di fatto; tuttavia, la miopia programmatica e la scarsità di risorse favoriscono proprio quei "baroni" che la Gelmini voleva combattere, a fronte di un investimento pubblico che ci vede ultimi in tutte le classifiche internazionali.  Profumo ci ha regalato, solo per citare qualche esempio,  la contestatissima proroga dei rettori, una bando PRIN mai così blindato per i piccoli gruppi di ricerca, un sistema di valutazione sgangherato che produrrà una marea di ricorsi, un decreto sul diritto allo studio che interromperà di fatto il percorso di tantissimi studenti che quest'anno resteranno in 3 su 10 senza borsa di studio pur avendone diritto e in molti casi non avranno nemmeno il posto alloggio. A tal proposito è utile pubblicare il testo del Question Time, in modo da fotografare la situazione e ricavare un promemoria per le elezioni di febbraio.


Al ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, al ministro dell'Economia e delle Finanze:

premesso che:

la copertura delle borse di studio nell'anno accademico 2010/11 è stata del 74% degli studenti aventi aventi diritto (a fronte dell'84% del 2009/10) con un fondo statale di 96 milioni di euro ed una cifra che ha raggiunto complessivamente i 430 milioni considerando tasse regionali per il diritto allo studio e ulteriori contributi regionale (fonte: MIUR)

uno studente su quattro, in tutto 45.000 ragazzi, pertanto, è rimasto idoneo non beneficiario, situazione che ci vede come caso unico nei Paesi OCSE e che rispecchia fedelmente la nostra posizione di coda in tutte le classifiche che riguardano il diritto allo studio pubblicate nell'ultimo rapporto OCSE 2012 (Education at a Glance 2012: OECD Indicators), che non risente ancora, per altro, dei effetti dei tagli successivi al 2010;

i dati sulla copertura relativi all'anno 2011/2012 sono ancora in fase di elaborazione da parte dei singoli enti regionali, ma la copertura si annuncia inevitabilmente inferiore, se consideriamo che le regioni sono nettamente in difficoltà e che la quota statale ammonta a circa 98 milioni e il costo della copertura totale stimata sugli idonei dell'anno 2009/2010 e di circa 590 milioni;

lo stanziamento del fondo statale per l'anno accademico 2012/13 è di 165 milioni ai quali si aggiungeranno le entrate della tassa regionale sul diritto allo studio stimate in 250 milioni, per via del raddoppiamento della stessa disposto nel decreto legislativo 68/2012;

il fondo integrativo statale 2012/2013 non è stato anticipato parzialmente anticipato come avvenuto gli altri anni, per cui le prime graduatorie degli idonei come quella della regione Lazio presentano una copertura inferiore al 40%;


allo stesso tempo, le disposizioni del decreto legislativo 68/2012 dispongono esplicitamente che la copertura finanziaria delle borse avviene “nei limiti delle risorse disponibili” (art. 7, comma 1), senza disporre efficaci misure e strutture di monitoraggio a livello nazionale adeguatamente finanziate;

considerato inoltre che:

lo stesso decreto dispone inoltre l'eliminazione dell'obbligo di dare priorità agli idonei fuori sede nelle graduatorie dei posti letto, consentendo l'assegnazione programmata di posti alloggio a prezzi di mercato a prescindere dalle esigenze degli studenti aventi diritto;

anche a seguito di tale disposizione, le aziende per il diritto allo studio in tutta Italia si trovano nella condizione di sottofinanziamento e tendono inevitabilmente a mettere sul mercato i posti alloggio;


a conferma di ciò, l'azienda per il diritto allo studio laziodisu nonostante disponesse per il bando 2012/2013 di 155 posti in meno rispetto all'anno precedente e di altri 110 posti “disponibili entro il primo trimestre 2013” ha disposto con la delibera del 11 luglio 2012 un mandato per il Direttore Generale finalizzato a regolamentare l'assegnazione di posti alloggio a prezzi di mercato, nel numero, dichiarano gli studenti, di 208;

tale provvedimenti, denunciano gli studenti, hanno determinato il fatto che su circa 4000 domande per i posti letto, 1200 studenti risultassero idonei ma tuttavia non beneficiari dell'alloggio, situazione solo parzialmente migliorato dopo lo sblocco dei posti letto inizialmente destinati all'assegnazione a pagamento a seguito delle manifestazioni degli studenti;

considerato infine che:

si tratta di una situazione dovuta all'insostenibile peso che è stato scaricato negli ultimi anni sulle regioni per implementare la copertura delle borse di studio, specialmente durante le annate 2010/2011 e, ancor di più 2011/2012, onere che impedisce alle regioni di esercitare al meglio le loro competenze dirette, ovvero la manutenzione e il miglioramento delle strutture universitarie;

altra causa è l'inefficacia della legge 338/2000, che predispone il cofinanziamento della realizzazione e della ristrutturazione delle residenze universitarie con procedure eccessivamente lunghe, assenza di monitoraggio, e bandi che presuppongono la disponibilità della regione a finanziare il 50% del progetto;

il decreto legislativo 68/2012 presuppone l'emanazione di un ulteriore decreto ministeriale che definisca e quantifichi economicamente i LEP;

per sapere:

se il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca intenda nel decreto previsto ristabilire la priorità degli idonei fuori sede nelle graduatorie per i posti letto;

come i ministri intendano risolvere definitivamente la questione della copertura finanziaria, tenendo conto che il carico contributivo complessivo sugli studenti non sono non può aumentare ma deve necessariamente diminuire nei prossimi anni nell'ottica anche del più minimo adeguamento ai parametri europei; 


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