E' andata. Contro il "nuovo" sponsorizzato da Pontifex.it, da
confidustria e dall'area liberal-teodem del PD l'apparato è riuscito ad
accreditarsi come il meno peggio. Il buon Bersani è un gentiluomo ed ha
fatto anche alcune scelte positive al Governo. Ma il problema è che vince
Bersani ed esulta D'Alema. Esulta chi crede nell'alleanza post
elettorale con l'UDC e non esclude il Monti-bis, qualcosa che nemmeno
Renzi era in grado di scongiurare.
E adesso? Ciò che serve per
cambiare l'Italia io non lo vedo in questo centrosinistra nè tantomeno
in Grillo, un movimento che potrà essere un efficace
demolitore. Chi costruisce però? chi è in grado di Governare parlando di
nuova politca industriale, PMI, risanamento del territorio, lotta ai
conflitti di interesse, all'evasione alle corporazioni, ai privilegi e
alle clientele, rilancio ed efficienza del pubblico e lotta agli
sprechi, investimenti in istruzione, innovazione e ricerca?
L'Italia
ha bisogno radicalmente di abbattare tutte le "caste", di una politica
che la smetta di giocare in difesa e che inizi ad affrontare i disastri
di anni di latitanza delle istituzioni. L'ILVA ne è un esempio. Abbiamo
bisogno di una politica che inizi a creare lavoro, domanda e impresa,
senza guardare più in faccia agli orticelli di potere.
L'appello
dell'1 dicembre, "cambiare si può", rappresenta davvero una grande
risposta all'asssenza di prospettive che stiamo vivendo. Un'altra
risposta esiste già ed ha dato prova di sè in questi anni. IDV ha
dimostrato di sapere affrontare nel merito le questioni di vincere
battaglie come quella sulla legge bavaglio e sulle 24 ore dei docennti,
grazie ad una serrata ed unica opposizione in parlamento. Si tratta di
una realtà che ha dato vita alla grande e vincente stagione
referendaria dello scorso anno e a quella attuale ancora in corso,
trainate da una giovanile presente ed encomiabile sui territori.
Adesso
è il momento di concretizzare e di mettere insieme queste realtà. C'è
una voglia di alternativa che sta nascendo dal basso, e c'è la
possibilità di costruire, per il 2013 e non solo, un processo di
rinnovamento della politica e della partecipazione che risponda alla
domanda di rappresentanza che si leva oggi da ogni livello della società. Chi
rappresenta gli studenti in piazza? gli insegnanti? coloro che fischiano
Ornaghi e Profumo per la prima volta alla presenza di Napolitano? chi
rappresenta la piccola e media impresa strangolata dalla crisi? chi
rappresenta l'Italia delle rinnovabili, del turismo e dei beni culturali
distrutti da anni di disastri?
Chi rappresenta l'Italia davvero laica, stanca di essere l'utlimo angolo di medioevo dell'europa occidentale?
Penso a personaggi come De Magistris, Di Pietro, Orlando, Ingroia, oltre alle risorse e alle intelligenze che si stanno ritrovando intorno a loro. C'è
la possibilità di costruire una vera e propria realtà post-ideologica
che abbia come stelle polari i principi di solidarietà e libertà e che
sappia affrontare le nuove grandi sfide della politica, molte delle
quali impensabili solo pochi anni fa. Una realtà che si definisce prima per ciò che è e che rappresenta, che non esclude il dialogo con il centrosinistra ma che non ha paura di andare da sola.
Per IDV e per i Giovani dell'Italia dei Valori si apre il luogo in cui concretizzare anni di battaglie, lotte e idee, dalla laicità, al diritto allo studio, rimettendosi in gioco in una nuova grande avventura che abbia l'obiettivo di sfidare l'indifferenza e la paura che imperversano tra le giovani generazioni, ferite e vessate da una politica che morde i diritti e la dignità.
Insomma, più che cambiare pagina, dobbiamo cambiare libro.
lunedì 3 dicembre 2012
PRIMARIE: HA VINTO L'APPARATO. ORA CAMBIAMO LIBRO.
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