sabato 25 maggio 2013

I TOTTI DELLA RICERCA, Lunedì 27 maggio 2013

























Il prossimo lunedì 27 marzo avrà luogo "I Totti della Ricerca", un dibattito che porrà a confronto l'eccellenza nello sport e nella ricerca. Ho il piacere di organizzare questo incontro come portavoce dell'associazione UniOn,  in collaborazione con il Dipartimento di Chimica dell’Università Sapienza di Roma. UniOn ha presentato il progetto di ricerca del Dott. Marco Bella, “organocatalisi asimmetrica”, al bando promosso dalla Chiesa Valdese, che destina i fondi dell’8 per mille alla ricerca. Dalla vittoria del finanziamento, (10.000 euro che serviranno interamente per finanziare il progetto, attinente alla sicurezza dei farmaci – clicca qui e guarda al num. 356) scaturisce l’idea di questa iniziativa.

Calciatori come Totti sono considerati tra i migliori atleti italiani al mondo, personaggi che danno lustro non solo allo sport, ma a tutto il Paese. Ci sono degli scienziati italiani che, nel proprio campo, hanno raggiunto risultati notevoli; molti di loro, tuttavia, dopo essere stati formati con denaro pubblico, hanno trovato condizioni di gran lunga migliori all’estero. Sono stati “ceduti” praticamente a “costo zero”. 


Chi avrebbe mai permesso che un Totti fosse andato via dalla propria squadra a 18 anni, a parametro zero, poco dopo il grande esordio in serie A? Eppure nella ricerca succede anche questo, tante intelligenze formate con investimenti e denaro pubblico, scelgono di andar via producendo innovazione e ricerca per altri Paesi, per via di una politica su università e ricerca del tutto insufficente.
Talenti che, quindi, ci ritroveremo “contro” in termini di capacità innovativa, oltre che di mancato sviluppo, un pò come se un Totti avesse fatto progredire il calcio di un altro Paese e non il nostro. L’emergere dei talenti nel calcio, inoltre, non è casuale, ma il frutto di un vivaio ben coltivato e di strutture di supporto adeguate. Allo stesso modo, per far emergere le eccellenze della ricerca è necessario creare un contesto adeguato attraverso una buona Istruzione e Università pubblica e molti altri fattori.

E’ possibile che i nostri scienziati debbano stare appesi ad un filo per i loro progetti e rivolgersi a soggetti ausiliari, in una situazione di totale assenza di politiche sulla ricerca che si rispettino?

Racconteremo le storie di chi “gioca” all’estero (Paolo Melchiorre) e di chi “gioca” in Italia (Irene Bozzoni e Giorgio Parisi), raccontando come hanno superato gli ostacoli per finanziare le proprie ricerche.



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