L'estensione della legge mancino, che punisce i reati per odio razziale, etnico, religioso, sessuale, ai reati motivati da orientamento sessuale e identità di genere, presuppone infatti un approccio semplice e dirette, che tratta i diritti della comunità LGBT come diritti umani universali, non di una parte o categoria sociale. Parlare di aggravante ha invece, per ben due volte, nel 2009 e ne 2011, prestato il fianco all'obiezione tecnica secondo la quale un numero imponderabile di minoranze e parti sociali, per farla breve, avrebbe potuto chiedere tutele attraverso relative aggravanti. Non è un caso, infatti, che nella parte finale della scorsa legislatura il PD ha scelto di seguire la nostra linea in commissione. , riproponendo il nostro testo.
Qui non è in gioco, infatti, una libertà di fare cose strane a casa propria, come pensano ancora alcuni soloni della TV alla Giuliano Ferrara, ma la stessa libertà di essere stessi che riguarda tutti, eterosessuali quanto omosessuali, la libertà di poter vivere la propria affettività alla luce del sole. Le persone LGBT non sono specifiche categorie come gli anziani, i disabili, i rom, perchè esistono gli omosessuali anziani, disabili e rom, ad esempio, e perchè nessuno si sognerebbe di parlare di minoranza dei "biondi" o degli "alti" Ciascun individuo rappresenta una variante dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere e non ha senso quindi parlare di diritti di parte o di una minoranza, come ormai riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale. Per questo, quindi, parliamo di una conquista che riguarda il riconoscimento di diritti umani universali.
L'approvazione di questa legge, così come anche il riconoscimento del matrimonio egualitario e delle adozioni, altra grande battaglia di IDV che ci ha portato ad essere il primo gruppo parlamentare a sostenere in modo compatto la proposta, saranno un banco di prova importante per questo Governo, pieno di esponenti cattolici. Staremo a vedere.
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