domenica 14 aprile 2013

DIRITTI "SI", MATRIMONIO E ADOZIONI MAI?




















Il mantra del "si" ai diritti civili,  ma il matrimonio e le adozioni mai, è sempre più altisonante ed forse l'ultimo baluardo di un conservatorismo con le armi spuntate e privo di argomenti, in particolar modo dopo l'approvazione della legge francese. Ecco perchè. 

Si sente sempre che la radice del termine matrimonio è incompatibile con l'estensione dell'istituto a tutte le coppie. Non è vero. Ferma restando la questione di uguaglianza di principio, che prevale certamente su quella etimologica, matrimonio deriva da mater - munus, è cioe' il dovere della madre, termine complementare a patrimonium. Solo successivamente e' stato utilizzato in maniera del tutto convenzionale per definire l'unione coniugale, a partire dall'età imperiale. Infatti in latino ci sono altri termini che la indicavano come l'usus e la coemptio


Quanto alla questione adozioni e famiglie, 
bisogna rendersi conto dell'avanzare della conoscenza: in circa 400 specie animali gli individui che non si accoppiano direttamente  e le coppie omosessuali hanno funzioni educative nei confronti della prole. In natura, spesso la riproduzione non e' solo l'unione materiale maschio-femmina, ma è la creazione di un contesto educativo all'interno del branco. Ci sono studi che superano la tesi darwiniana della riproduzione per competizione, in favore della riproduzione per cooperazione, dove tutti gli individui nella loro pluralità di orientamenti sessuali e identità di genere hanno una funzione. 

In Italia, inoltre,  esistono - di già - circa 100000 bambini con genitori omosessuali (rapporto Arcigay 2005) ovvero nati da precedenti relazioni eterosessuali, adottati all'estero, o frutto di una PMA sempre realizzata in altri Paesi. 

Stiamo assistendo ad un vero e proprio cambio di paradigma, che non decostruisce l'idea tradizionale di famiglia,  ma la riconosce come uno dei modelli possibili, introducendo un modo nuovo di spiegare la realtà saldamente ancorato ad esempi storici concreti che si trovano già al di là della famiglia mononucleare uomo-donna, come la famiglia patriarcale o le comunità religiose. 

La conquista e il riconoscimento di certi diritti provoca inevitabilmente scandalo, così come quando le prime donne iniziarono a studiare e a votare. 

La sfida è saper guardare avanti. Oppure continuare a fare come i prelati che non volevano guardare nel telescopio di Galileo, difendevano l'incorruttibilità e la perfezione dei cieli e si arroccavano sul sistema tolemaico. 

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