sabato 27 aprile 2013

PROBLEMI DI GOVERNISSIMO? RIPRENDIAMOCI L'IDV.














Un compromesso tra i poteri forti internazionali e i piccoli potentati di casa (e anche "cosa") nostra.
Fermiamoci un attimo e ragioniamo. Lasciando stare i nomi, la verità è che si è formato un governo del peggior compromesso al ribasso, dopo che il PD ha consapevolmente rinunciato a qualsiasi altra strada, ignorando l'opzione Rodotà proposta dai cinquestelle per il Quirinale e silurando Prodi. 

E' un governo che tutela gli interessi di Berlusconi, gli interessi dell'italietta delle lobby e delle corporazioni, che non oserà mettere mano in modo serio alla corruzione, all'evasione, al conflitto di interessi, alla riforma della Rai; che farà, forse, ordinaria amministrazione sulle macerie della cultura e che molto poco riuscirà a fare per le imprese e il lavoro. 

E' una versione aggiornata del Governo Monti, sostenuto dagli stessi partiti, che oltre a proporre il peggio della politica italiana propone il peggio di quella europea.
Il rigore per il rigore, un'architettura europea che non funziona, una politica inchinata alla finanza,  una linea di austerity ormai sconfessata anche dal commissario Rehn. 

Ma ci ricordiamo a che livello era il PDL, con le millantate primarie poi ritirate, o ancor prima nel novembre 2011? ci ricordiamo cosa aveva specularmente in mano il PD, sempre nel novembre 2011 o dopo le scorse primarie? 
La domanda è questa: dopo un suicidio del PD oltre ogni immaginazione, dopo una risurrezione di Berlusconi a dir poco miracolosa, perchè pensare che l'IDV non serva più? 
Proprio quel partito che ha fatto opposizione nelle aule senza se e senza ma al prototipo del governo Letta, il governissimo di Monti, e che è promotore del più grande successo della sinistra degli ultimi 15 anni, ovvero i referendum del 2011? 
C'è un fronte riformista da rifare ex novo. Possibile che ci debba essere solo SEL, il cinquestelle, qualche pezzo del PD in frantumi e non chi ha rappresentato l'opposizione per anni facendo tutto questo? 

Nonostante gli scandali, gli errori nella selezione della classe dirigente e le batoste elettorali, in IDV continuano ad esserci persone convinte di rappresentare idee, contenuti, progetti politici, memori di un'esperienza innovativa e costruttiva di opposizione dalle piazze alle istituzioni, dagli enti locali al parlamento. 

Allora, facciamo presto, rimettiamola in piedi. 
Bisogna cambiare la dirigenza da cima a fondo, come succede in tutti i congressi normali dei partiti normali e creare un un'IDV rinnovato,  con un Di Pietro presidente onorario e una classe dirigente completamente nuova con pieni poteri. 

Un'IDV che inizi a dialogare con Civati e con quei pezzi del PD che non sosterranno Letta. 

Tutto questo, serve per creare un nuovo fronte progressista in grado di essere indipendente dal centro destra, senza dipendere dai veti di D'Alema, Violante e compagnia. 

Serve per smascherare Renzi che fa finta di essere il nuovo della politica e gongola invece per l'incarico a Letta. 

Serve per diffondere la vera novità della rete, la democrazia partecipata che si sta diffondendo in europa attraverso le piattaforme liquid feedback, che Grillo ha solo annunciato. 

Insomma se cambia, se cambia davvero, serve. 








Nessun commento:

Posta un commento

Translate

Lettori fissi