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Di Rosario Coco
Mi trovo a farmi avanti e ad
iniziare un percorso politico in una regione in profonda crisi, economica,
sociale ed istituzionale. Un territorio complesso, dove si incrociano realtà ed
interessi di ogni genere e dimensione, in cui da troppo tempo, tuttavia, si sta
dimenticando ciò che dovrebbe essere l'obiettivo principale di una politica
vera, ovvero, il bene comune e la piena occupazione dei cittadini che vivono
nel Lazio.
Insieme. Credo
che la parola chiave per uscire dalla crisi della politica sia questa. Per il
semplice motivo che abbiamo bisogno, tutti, di fermarci, e capire che la strada
dell'individualismo e del “ghe pensi mi” che ormai purtroppo ha fatto scuola,
ha fatto il proprio tempo. Bisogna puntare in maniera nuova e anche
sperimentale sulla cooperazione, una strada che ci viene ampiamente indicata
anche gli sviluppi eponenziali della comunicazione e della tecnologia. Per
cambiare le cose credo bisogna costruire un impegno fondato su una rete
dinamica di cittadini, associazioni, categorie, in grado di promuovere un vero
e proprio gioco di squadra, che valorizzi esperienze e competenze quanto più
diversificate e miri al raggiungimento di obiettivi ben precisi e definiti. E'
così che io vedo oggi la mia candidatura, un impegno quanto mai libero e
dinamico nell'essere uno spazio di incontro, scambio e sintesi, per portare
avanti, insieme a tutti voi, temi,
problemi e soluzioni.
Mi impegno all'interno di un
progetto, quello di Rivoluzione Civile, che all'interno del proprio programma
ha intenzione di rivoluzionare la struttura stessa della politica.
Nel Lazio è necessario subito
eliminare l'aumento dei finanziamenti ai partiti approvato nell'ultima
legislatura, decurtare di almeno il 50% i contributi preesistenti, togliere i
vitalizi, istituire un tetto di 3000 € per i consiglieri, istituire l'anagrafe
degli eletti, intraprendere un programma di trasparenza assoluta di tutte le
spese in modo che ogni singolo bilancio sia costituito da voci specifiche e
documentate.
Oltre questo, ci sono tre parole
d'ordine che ritengo fondamentali e sulle quali costruirò il mio impegno da
consigliere regionale.
CONOSCENZA – Diritto allo studio, cultura
La cultura e la conoscenza sono la
risorsa fondamentale della nostra regione, che detiene un patrimonio artistico
e culturale unico al mondo, nonché l'Ateneo con il maggior numero di studenti
in Europa. Tuttavia la giunta precedente ha letteralmente svenduto questo
patrimonio, mentre l'Ente regionale sul diritto allo studio è sottofinanziato e
gestito con l'unico scopo di fare cassa
calpestando i diritti degli studenti.
-
Aumentare
di almeno 5 volte l'investimento nelle attività culturali, che al momento
rappresenta solo lo 0,2 del bilancio regionale (escluse scuola e università),
associando un piano straordinario per la trasparenza e la gestione di appalti e
servizi nel settore.
-
Piano
regionale per l'edilizia scolastica che prenda il posto delle grandi opere come
il progetto del raddoppio del GRA e gli inutili corridoi autostradali
Civitavecchia-Livorno – Latina-Roma.
-
Riforma
dell'ente regionale per il diritto allo studio, LAZIODISU, che garantisca
l'elezione diretta dei rappresentanti degli studenti, il parere vincolante di
tutte le rappresentanze sulla nomina del presidente, l'istituzione di un
osservatorio regionale sul diritto allo studio appositamente sovvenzionato sul
modello del Piemonte, l'introduzione del referendum studentesco, del bilancio partecipato e di una consulta dei
rappresentanti degli studenti di tutte le residenze laziali.
-
Bloccare
la costruzione di nuove residenze, spesso costruite in luoghi inaccessibili,
dirottando le risorse (13 milioni nel 2013) riqualificazione degli spazi
pubblici in disuso, stipulare convenzioni con i proprietari di appartamenti
sfitti per garantire i servizi abitativi agli studenti.
-
Portare
la soglia per ottenere la borsa di studio a 20.000 € di reddito annui e
introdurre nuovi benefici per tutti gli studenti nella fascia tra i 21.000 e i
25.000 €. Garantire inoltre tempi certi nell'erogazione dei sussidi e una
regolamentazione unica delle residenze studentesche.
-
Creare
un sistema di trasparenza rendendo pubblici tutti gli atti di Laziodisu,
introducendo voci di bilancio specifiche e documentate, riscrivendo le regole
degli appalti, fin'ora gestiti in modo clientelare, e dando avvio ad
un'economia virtuosa intorno agli Atenei romani e del Lazio.
-
Elaborare
un piano triennale 2014-2016 che abbia come obiettivi imprescindibili la copertura
totale di tutte le borse, la revisione del metodo del “coefficiente di merito
normalizzato”, l’introduzione di criteri de merito ancorati alla certezza della
copertura, l’assunzione di parametri di reddito comunque prioritari nell’assegnazione
delle borse agli anni successivi e di collaborazione, l’interruzione delle convenzioni con le università
non statali (abrogazione art.8 legge regionale 7/2008)
LAICITA' – Diritti, salute.
La laicità è un principio Costituzionale,
oltre ad essere, nei fatti, un principio indispensabile per garantire i diritti
civili e la libertà dell'individuo, eliminare clientele, privilegi e corporativismi, dare slancio all'economia.
Noi viviamo in una Regione, e in un Paese, sotto l'influenza di una monarchia
assoluta situata all'interno del proprio territorio. Un'anomalia da contrastare,
che nulla ha che vedere con le esperienze personali di fede.
-
Riproporre
la legge regionale sulla famiglia anagrafica, per estendere le forme di welfare
garantite dalla regione alle realtà familiari basate su vincolo affettivo.
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Promuovere
una legge regionale per favorire l'applicazione della 194, in materia di
assistenza adeguata alla maternità e all'interruzione di gravidanza.
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Impegno
della regione nella promozione di una rete regionale dei registri delle unioni
civili nei comuni del Lazio che estendano il welfare comunale alle famiglie
anagrafiche.
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Sostenere
un programma regionale per l'aggiornamento del personale sanitario in materia
di fine vita, in particolare in riferimento alle cure palliative,
all'interruzione volontaria del trattamento medico-sanitario, al rapporto
medico-paziente, in relazione agli aspetti deontologici e giuridici del
problema.
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Avviare
una campagna regionale di educazione sessuale ed affettiva nelle scuole, finalizzata
a prevenire l’omotransfobia, a diffondere informazione e cultura LGBT e a promuovere la prevenzione delle malattie
sessualmente trasmissibili tra i più giovani;
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Promuovere
una legge regionale per l’uso dei cannabinoidi nell’ambito delle cure
palliative.
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Potenziamento
e risanamento dei consultori, stanziamenti per reparti di ginecologia ed
ostetricia in collaborazione con essi,
per rendere possibile alle donne una reale assistenza delle gravidanze e
del parto, con l'obiettivo di diminuire la percentuale di cesarei inutili,
garantire assistenza anche dopo il parto e favorire l'allattamento al seno.
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Istituzione
di un osservatorio contro discriminazioni sul lavoro basate sull'orientamento
sessuale e l'identità di genere, che promuova la formazione in merito del
personale medico-sanitario e dei docenti nelle Scuole. Potenziamento dei
reparti ospedalieri specializzati nell’’assistenza delle persone Transessuali e
Transgender.
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Promuovere
la formazione di medici e degli operatori sanitari in genere sull'assistenza ai
pazienti stranieri, favorendo l’inserimento di mediatori interculturali in
ospedali ed ambulatori.
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Introdurre
il lavoro d'equipe anche per la medicina
di base, pretendendo preparazione dei medici ed attenzione nei confronti della
popolazione immigrata che è ormai al 10% della popolazione totale nel Lazio.
Queste accortezze diminuirebbero grandemente l'affluenza degli stranieri ai
Pronto Soccorso le cui prestazioni sono molto più costose.
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Promuovere
una convenzione regionale sull’informazione simile alla Carta di Trieste per
tutela dei minori nell’ambito dei media, che stabilisca dei criteri sull’
informazione relativa alle persone LGBT
-
Promuovere
un piano regionale per il risanamento delle struttura sportive pubbliche,
specie nelle aree periferiche, nell’ottica
di una sinergia con il volontariato sportivo, in modo da valorizzare lo sport
amatoriale quale strumento di prevenzione e tutela della salute.
REDDITO - Produttività, Crescita
Nel Lazio come in Italia esiste una
grave di reddito, un’erosione progressiva dei risparmi delle famiglie e una
disoccupazione giovanile al 36% che oltre a ledere in maniera indegna il
diritto al futuro dei giovani, costituisce un costo insostenibile per la
società. Tutto questo si traduce in una
crisi della domanda aggregata, che a sua volta implica una crisi dei consumi e
delle imprese. Nell’ambito di un piano di sostegno alle PMI che preveda
formazione, creazione di reti d’impresa, e accesso al credito, è necessario
affermare con chiarezza che servono strumenti forti e nuovi per combattere le
politiche di austerity e la crisi dell’eurozona L'inadeguatezza delle
istituzioni europee è, infatti, un tema che si aggiunge alle anomalie tutte italiane.
Come ha detto anche il capogruppo uscente del PPE Juncker, "l'euro ha
tradito le sue promesse". Le politiche di austerity sono legate, oltre che
a determinate scelte particolari, all'assenza di una politica monetaria sovrana
in Europa, a qualunque livello. E' necessario, in primis, lanciare un messaggio
chiaro ai cittadini, ovvero che esiste ricchezza esiste prescindere dalla
mancanza di moneta.
- Impegno per il pieno utilizzo regionale dei fondi strurruali europei FSE e FESR (743,5 milioni nel 2007-2013 spesi solo per il 27 e 25% nel Lazio), attraverso un’elaborazione partecipata del prossimo POR (programma regionale per l’uso dei fondi europei), partecipazione della regione in sinergia con associazioni e altri soggetti ai programmi della Commissione europea per l’assegnazione dei fondi diretti, negli ambiti cultura, sviluppo regionale, occupazione e diritti sociali, al fine di promuovere la collaborazione con il volontariato creando almeno 10.000 nuovi posti di lavoro;
- rifinanziamento della legge regionale 4/ 2009 sul reddito minimo garantito, per contrastare il lavoro nero, la criminalità e far ripartire i consumi, all’interno di un piano straordinario per la stabilizzazione del lavoro precario, il contrasto all’abuso di stage e tirocini e la tutela del lavoro femminile;
- rifinanziamento della legge regionale 4/ 2009 sul reddito minimo garantito, per contrastare il lavoro nero, la criminalità e far ripartire i consumi, all’interno di un piano straordinario per la stabilizzazione del lavoro precario, il contrasto all’abuso di stage e tirocini e la tutela del lavoro femminile;
- istituzione di un sistema di
scambio diretto di beni e servizi tra le aziende mediante un’unità simbolica di
quantificazione del valore, una forma di “baratto” avanzato che diversi portali
privati hanno già promosso con grande successo e che consente di aiutare le
aziende in crisi salvaguardando posti di lavoro
In conclusione, a partire da un territorio ricco di risorse e di
cultura come il Lazio, bisogna affermare con chiarezza che la ricchezza è nell'economia
reale, nel lavoro, nella qualità del lavoro e nella capacità produttiva di un
Paese. Sarà necessario, infatti, aprire in seguito un dibattito allargato ad
associazioni e cittadini sulle ragioni della crisi e i limiti dell'attuale UE.
Lungi dai rigurgiti di estremismo xenofobo e nazionalismo populista che stanno
nascendo intorno a questo tema, l'ottica dovrà essere quella di un processo
graduale e di lungo periodo, che porti tutti i Paesi europei ad emanciparsi
dall'euro e a ricostruire successivamente una nuova unità europea, prima
politica e, solo dopo, monetaria.
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