martedì 16 ottobre 2012

Tasse universitarie, la vera storia del colpo di mano del Governo.

(LUGLIO 2012)
La questione spending review-tasse universitarie merita un riepilogo efficace, in quanto il Governo con un COLPO DI MANO ha cambiato all'ultimo minuto una parola prendendo tutti di sorpresa e reintroducendo nell'inconsapevolezza generale l'abbattimento del limite del 20%. Si tratta in generale di una serie di norme volte al lasciare agli atenei come ultima spiaggia di sopravvivenza l'aumento delle tasse agli studenti, modificandone i limiti previsti dalla legge

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1° Versione) Nell'iter del decreto al senato, si è partiti dalla proposta di una modifica effettiva delle modalità di calcolo del limite del 20% della contribuzione studentesca rispetto al FFO. In sostanza se il mio Ateneo riceve 300 milioni di FFO la somma delle tasse di tutti gli studenti non può superare i 60 milioni. Mettiamo che l'Ateneo abbia circa 80.000 studenti, la media delle tasse si aggira intorno ai 750€ (senza considerare le fasce di reddito). La modifica della legge prevede che ai fini del raggiungimento dei 60 milioni non si calcolano i fuori corso e i gli studenti stranieri, escludento in tal modo le tasse di circa il 40% degli studenti. Quindi, prima di raggiungere questi 60 milioni, devo calcolare le tasse solamente di circa 45.000 studenti, che potrò naturalmente aumentare fino al 60% prima di raggiungere i 60 milioni, nel nostro caso, da 750 a 1200€. Naturalmente, tenendoli al di fuori del calcolo della soglia del 20%, si potranno aumentare a dismisura le tasse per fuori corso e stranieri


2° Versione) L'emendamento che viene approvato in commissione bilancio il 30 luglio, sostituisce il precedente comma 42, lascia intatto il calcolo del limite, ma prevede che da esso vengano scorporati solo gli eventuali aumenti dei FUORI CORSO, che questa volta vengono precisamente normati per fasce di reddito. il 25% di aumenti per i redditi sotto i 90.000%, il 50% per quelli sotto i 150.000, il 100% per quelli sopra i 150.000. Le eventuali tutele per i lavoratori vengono demandate a successivo decreto e non vengono chiarite a livello nazionale.


3° Versione) Il giorno dopo, 31 luglio, nel maxiemendamento presentato dal governo viene cambiata una sola parola, per cui invece degli "incrementi" vengono esclusi gli interi "importi" delle tasse degli studenti fuori corso. Cioè si ritorna surrettiziamente ad una formula quasi uguale alla prima proposta, che scorpora dal calcolo del limite l'intera somma delle tasse degli studenti fuori corso. (non più degli stranieri) e in più si mantiene la regolamentazione dell'aumento per i fuori corso. A conferma del fatto che si prevede un aumento spropositato nel prossimo e nei seguenti anni accademici, e che si punta ad utilizzare questo strumento per ridurre il finanziamento pubblico, si introduce anche la tutela per i redditi bassi, il blocco degli aumenti nei prossimi tra anni per gli studenti al di sotto 40.000€.

 I giornali hanno detto sull'ultimo passaggio che ci potranno essere genericamente aumenti per tutti oltre che per i fuori corso e che è stata inserita la tutela per i redditi bassi, ma NESSUNO ha spiegato che è stato di fatto ABBATTUTO NUOVAMENTE IL LIMITE e che, come nella prima versione, LE TASSE POTRANNO AUMENTARE PER TUTTI CIRCA DEL 60%, determinando in proporzione anche un ulteriore aumento per i fuori corso. Questo è un colpo mortale per il diritto allo studio in Italia, nel Paese dove le tasse sono GIA' tra le più alte d'Europa e i servizi per gli studenti sono tra i più bassi rispetto alla media OCSE. Se qualcuno ha deciso di trasformare l'Università in un istituto di classe, solo per i più ricchi, noi ci OPPORREMO in tutte le forme e in tutti i modi, a partire dai prossimi ODG alla camera fino alle barricate nelle piazze, se sarà necessario.

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