giovedì 25 ottobre 2012

Cari Clini e Rossi, andate a studiare Galileo

Non si può insultare una testimonianza universale di libertà della scienza dal dogmatismo religioso e politico come quella del padre della fisica moderna Galileo Galilei. Il ministro Clini e purtroppo anche il presidente Enrico Rossi, che peggio ancora chiama in cauda pure Giordano Bruno, paragonano la sentenza contro la commissione Grandi Rischi a quella che condanno' il grande scienziato italiano 400 anni fa, perchè il fatto che la terra girasse intorno al sole si scontrava all'epoca con i dogmi clericali e con il potere politico. Per non parlare del filosofo di Nola, al quale la contrarietà al modello tolemaico costò il rogo a Campo dei Fiori nell'anno 1600.
 L'assurdità sta nel fatto che, almeno fino all'appello, qui si tratta invece di un chiaro e meschino atto di asservimento e subalternità della scienza, che si piega alla politica corrotta e incapace di affrontare le proprie responsabilità, un atto che si concretizza nell'imperativo di "tranquillizzare" gli aquilani. Le telefonte di Bertolaso sono ormai agli onori della cronaca. A prescindere dalla sentenza,  l'idea che ci si può fare sul fatto politico è molto chiara.



Può sembrare un aspetto marginale, ma in Italia ci siamo abituati alla distruzione del nostro patrimonio artistico e culturale. Anche le parole possono contribuire a tutto questo, specie se provengono delle istituzioni. Colpire in questo modo una figure come Galilei e Giordano Bruno, sulle quale si fondano la scienza e la filosofia europee e mondiali dal '600 in poi, significa intaccare ed esautorare nel senso comune la grandezza della nostra tradizione culturale che ci rende unici al mondo.

Forse qualcuno, anche a sinistra, si dimentica gli esempi più limpidi di libertà di pensiero e grandezza intellettuale che l'Italia abbia mai avuto?

Nessun commento:

Posta un commento

Translate

Archivio blog

Lettori fissi