Questa legge, che nei suoi riferimenti all'embrione e all'unione uomo-donna, sembra scritta oltretevere da chi recentemente si e' dimesso, è un provvedimento ormai a dir poco talebano, che esclude dal welfare regionale le migliaia di coppie conviventi etero e omosessuali, riconosciute in italia dalla legge sulla famiglia anagrafica. Talmente restrittivi sono i criteri che negli ultimi anni la il budget messo a bilancio non è stato nemmeno esaurito, nonostante l'ampio bisogno di politiche sociali che si respira in ogni dove.
La vera battaglia per i diritti LGBT cosi come per i diritti di tutte le coppie, deve ripartire da qui: pretendiamo in impegno concreto da Zingaretti per l'abolizione di questa legge, visto che 5 anni di centrosinistra tra il 2005 e il 2010 non sono riusciti a cambiarla. Senza tutto questo, provvedimenti come i registri delle unioni civili o eventuali riconoscimenti particolari rischiano di essere delle scatole vuote e di leggittimare un'idea di diritti minoritari e di serie B.
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