giovedì 21 febbraio 2013

OGGI AL MIUR, NUDO CONTRO IL DECRETO PROFUMO






Oggi sono rimasto diverse ore davanti al MIUR, volutamente da solo, con un cartello che mi raffigura nella condizione in cui questo Governo sta lasciando gli studenti e di conseguenza il Paese, cioè soli e nudi. Approfittando della sessione d'esami con gli  studenti casa a studiare e di una campagna elettorale che è purtroppo drogata da argomenti superficiali e propagandistici, quando non surreali, il ministro sta provando a far varare un decreto last minute che riforma il diritto allo studio in maniera disastrosa. Per il momento il parere della Conferenza Stato-Regioni è stato rinviato al 28 febbraio, grazie anche alla battaglia trasversale in CNSU (consiglio nazionale degli studenti)  ma si tratta di un provvedimento che va assolutamente bloccato, in quanto  riduce l'importo delle borse per i fuori sede del 30%,  riduce la soglie ISEE sotto i 20.000€, tagliando fuori altri 30-40mila borsisti nei prossimi mesi, raddoppia i parametri di merito, i crediti necessari per ottenere il rinnovo della borsa a partire dal secondo anno, senza tener conto di chi lavora.  Insomma, stiamo riducendo drasticamente l'accesso alla conoscenza rendendolo elitario e classista, tutto questo nel Paese già con meno borsisti d'europa, meno servizi agli studenti e le tasse tra le più alte in assoluto. 


Tutte le Regioni e, in particolare la regione Lazio si devono impegnare nell'opposizione al decreto. Dal Lazio, una regione tra le più dense di cultura e che ospita 
l'Ateneo con il più alto numero di studenti, dovrà prendere avvio una stagione di rilancio e inversione di rotta: non basta come dice Zingaretti coprire tutte le borse: oltre gli investimenti,  bisogna ripartire dalla trasparenza e dalla riforma dell'ente regionale per il diritto allo studio, prevedendo la rappresentanza diretta degli studenti, il parere vincolante sulla nomina del presidente, un coordinamento nella gestione delle residenze, l'eliminazione dell'inefficace agenzia degli affitti e la stipulazione di convenzioni con i proprietari di case sfitte, la revisione e il controllo degli appalti per l'assegnazione dei servizi.  Bisogna infine finanziare un osservatorio per il diritto allo studio e togliere dal nuovo piano triennale per il diritto allo studio la truffa del "coefficiente di merito normalizzato", che altro non vuol dire che se lavori e non ce la fai ad ottenere i crediti puoi rinunciare a studiare. E' una questione prima di tutto di diritti e dignità e, subito dopo, di rilancio dell'economia e dello sviluppo della nostra regione

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