domenica 17 febbraio 2013

Legge antievasione Ingroia-La Torre. Chi ha paura?


















Si è levata una grossa polemica contro la proposta Ingroia-La Torre  per il contrasto all'evasione fiscale. Bene, vuol dire che è una buona proposta. 

Personalmente, se un'agenzia governativa dovesse venirmi a chiedere di documentare in due mesi come ho comprato casa, quindi che stipendio ho, che mutui ho fatto e cosa ho ereditato, credo non avrei problemi insieme e mio padre a documentare tutto in pochi giorni. E così credo tante, tante persone che conosco. 
Sicuramente la maggior parte degli italiani. 



Invece molti gridano allo scandalo, dicendo che Ingroia vuole invertire l'onere della prova e che siamo tutti colpevoli fino a prova contraria. Non c'entra nulla, non hanno proprio capito niente. E' una proposta che riguarda la pubblica amministrazione e la lotta alla criminalità,  non c'è alcuna riforma del processo penale, bensì l'applicazione della prassi già in uso per i capitali mafiosi alle indagini per evasione e corruzione. Chi subisce la confisca al tempo stesso dichiarato colpevole, bensi viene sottoposto in seguito a regolare processo.
Tecnicamente, è come essere trovati sprovvisti di documento ad un controllo. Se guidi senza patente in stato di ebrezza e ti fermano ad un posto di blocco ti ritirano l'auto. In questo caso, se ad un controllo dati il tuo patrimonio risulta più ingente rispetto alle tue entrate, allora devi documentarlo.
Ingroia propone di istituire un ufficio, simile all'agenzia delle entrate, che invece di occuparsi solo dei poveri disgraziati come Equitalia, utilizza la procedura di incrocio dei dati già in vigore per le indagini sui capitali mafiosi e, ove riscontri discrepanze tra entrate ed uscite, avvia un procedimento in cui l'interessato ha due mesi di tempo per dimostrare la provenienza dei beni e dei capitali, altrimenti parte un sequestro che può essere contestato con la stessa documentazione entro sei mesi. Intelligenti pauca. Non c'è alcuna misura da regime, nè, tantomeno, alcuna limitazione della libertà personale.  Semplicemente, il diritto alla proprietà privata, come sarebbe ovvio per tutti i pensatori liberali della storia, invocati a torto da chi grida allo scandalo, deve sottostare alle regole di uno Stato civile e di diritto. Chi evade è fuori da questa scena. Mi piacerebbe sentire gli stessi detrattori della proposta Ingroia-Latorre urlare contro le proposte di condono di Berlusconi. Mi piacerebbe capire quale modello economico dobbiamo difendere, un capitalismo assistito all'italiana, marcio dentro, oppure liberare davvero il nostro tessuto di PMI, quelle oneste, consentendogli di fare rete, formandole, insegnandogli ad utilizzare le risorse europee senza che vengano uccise dalla concorrenza sleale. In Italia dobbiamo recupera 180 miliardi di evasione l'anno. Intelligenti pauca.  

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