venerdì 8 febbraio 2013

UNIVERSITA', DATI DOTTORANDI CONFERMANO SMANTELLAMENTO ISTRUZIONE. REAGIRE PARTENDO DAL LAZIO


















Oggi ADI, associazione italiana dottorandi ha presentato un agghiacciante rapporto annuale. Solo due cifre: l'Italia ha il minor numero di dottorandi in Europa sul numero di abitanti, circa il 6 per mille, contro una media di circa il 20, e il 93% dei nostri dottorandi non ha prospettive di carriera a fine dottorato. Se aggiungiamo il fatto che siamo tra gli ultimi posti OCSE anche per numero di laureati e per rapporto studenti-docenti e che, in barba a tutto ciò, l'ultimo provvedimento sul reclutamento del ministro Profumo ha limitato il turn over al 10% per tutti gli Atenei che non riusciranno a superare improbabili parametri di bilancio, ci accorgiamo che l'obiettivo di chi ci governa da ormai troppi anni è quello di smantellare completamente il settore.




Rivoluzione Civile si oppone fermamente all'idea di un Paese ignorante in balia di poteri estranei al nostro territorio. In attesa di leggi nazionali che riconoscano la professionalità di chi fa ricerca, come i dottorandi, dal Lazio, la regione con l'Ateneo più popoloso in Europa, deve partire una decisa reazione. Reagire contro l'idegno provvedimento nazionale sul diritto allo studio, coprendo tutte le borse e riformando Laziodisu, e reagire anche per supportare il lavoro dei dottorandi, investendo nell'accesso ai fondi europei sia strutturali (500 milioni inutilizzati nel 2007-2013) che diretti in modo da creare nuova occupazione intellettuale, innovazione e programmi in grado di sostenere materialmente chi lavora al dottorato anche durante gli studi. Il Lazio ha il dovere di investire in Università e cultura, decurtanto i costi della politica, abbandonando progetti improbabili come il raddoppio del GRA e dirottando i capitali confiscati alla mafia.

Nessun commento:

Posta un commento

Translate

Archivio blog

Lettori fissi